[Recensione] Yato – Fuck Simile

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Anticonvenzionale ed adrenalinico il nuovo album di Stefano Mazzei, in arte Yato, auto-prodotto e disponibile dal 28 Marzo 2016 su piattaforme digitali quali Amazon e Spotify.

Si intitola “Fuck Simile” ed è il primo lavoro dell’artista fiorentino scritto interamente nella lingua del suo illustre concittadino Dante Alighieri. Il genere è elettronico, mescolato all’alternative rock e alla dance, caratterizzato da una voce robotica e da ritmi esaltanti e vivaci. Da “Servo di un’idea”, traccia di apertura del disco, è stato tratto il primo videoclip: ricco di sfumature musicali quasi orientali, il brano sarebbe una perfetta come colonna sonora di film d’azione. Apprezzabile anche la versione mixata posta in chiusura (track n.8). “Ormonauti” (track n.2) è invece l’interpretazione in musica dell’era digitale, richiamata da suoni che ricordano quelli di un calcolatore e da un testo essenziale. Intrigante è “Mondo corrotto” (track n.5), una sorta di difesa nei confronti della povertà. Più dolce e calma risulta invece “Solo al piano solo”, la quale, priva di voce, crea con il solo apparato strumentale un’atmosfera misteriosa e vivace al contempo.

Yato è di gran lunga un cantante fuori dagli schemi, che offre un tipo di musica altrettanto anticonvenzionale e “sui generis”. Persino il titolo del disco diventa una reinterpretazione di “Fac Simile” in chiave inglese ma con un verbo dal significato decisamente diverso. A buon intenditor poche parole.

 

Simona Turner