Intervista ai Quaalude: la band milanese da poco ha pubblicato il disco Under My Hat

  • Benvenuti Quaalude! Presentatevi e raccontateci come nasce il vostro legame musicale

Ciao siamo i Quaalude, una band pop rock dell’hinterland milanese creata nel 2014 e formata da Noemi (voce), Federico (chitarra), Erik (chitarra), Cece (basso) e Marco (batteria). Siamo 5 musicisti con influenze e gusti musicali anche molto diversi tra loro ma accomunati dalla passione per il brit rock, che influenza in modo decisivo la scrittura dei nostri inediti. Inizialmente, come tutte le band, ci siamo dedicati alle cover. Ma quasi da subito abbiamo cominciato a scrivere nostri brani. Da allora siamo cresciuti e cambiati molto, anche la formazione del gruppo è in parte cambiata e questo ha dato nuove ispirazioni e risorse ai nostri progetti musicali.

  • “Under My Hat” è il vostro album, 7 tracce che raccontano vari stati d’animo, qual è la canzone che pensate sia più adatta a questo momento?

Ogni canzone parla e descrive un’esperienza e un vissuto diverso. Probabilmente Simplicity, che è la canzone in apertura dell’album, è quella più significativa per tutto il gruppo. è una canzone che incarna a pieno il nostro stile e il cui contenuto è legato strettamente all’esperienza della band. La sentiamo come una canzone fortemente rappresentativa dei Quaalude.

  • C’è un brano del disco che è stato particolarmente complicato da scrivere?

Normalmente tutte le canzoni che scriviamo, come probabilmente succede anche per altri artisti, partono da un’idea che poi può essere stravolta, anche di molto. Nel caso di “Anybody Else”, ad esempio, l’idea iniziale era molto diversa da quella che potete ascoltare oggi. Su questo brano abbiamo lavorato molto sulla sua struttura, sul mood che volevamo darle, sul tipo di ritornello da creare, sulle parole da utilizzare per descrivere al meglio il contenuto. Il lavoro però ci è stato d’aiuto per imparare nuove cose e per raggiungere poi un risultato che ci soddisfa molto di più rispetto a quel pensiero che c’era in principio.

  • Cosa credete che porti di nuovo questo album nel panorama musicale?

Gli italiani che scrivono musica in inglese a livello di major di fatto sono pochissimi, sono molto più frequenti a livello amatoriale, dove per il momento ci collochiamo anche noi. Tuttavia, è più frequente osservare gruppi che fanno generi musicali legati al rock, al punk o al metal. La novità che portiamo sul panorama musicale è un adattamento dello stile brit rock/brit pop alle influenze che abbiamo come italiani. I testi sono in inglese proprio per restare in linea con una nostra predisposizione alla musica internazionale inglese e con il genere in cui ci rispecchiamo di più, tuttavia risulta, per ovvi motivi, diverso (e quindi più personale e unico) dalla musica brit suonata dagli inglesi, essendo noi italiani cresciuti in Italia.

  • Siete soddisfatti del lavoro fatto?

Sì, siamo molto soddisfatti del nostro album. Sentiamo che Under My Hat corrisponde a quello che sono i Quaalude di oggi. Chiaramente il nostro percorso non finisce qui, tant’è che siamo già al lavoro su nuove canzoni, perché come persone e come musicisti siamo in continuo cambiamento. Continuate a seguirci e scoprirete quale sarà la nostra strada!

Clicca sulla copertina per ascoltare Under My Hat su Spotify: