Il caso Nanco e la musica nel pacchetto di sigarette su RADIO CAPITAL e RADIO DEEJAY

INTERVISTA A NANCO SU RADIO CAPITAL

http://www.capital.it/capital/radio/programmi/Ladies-And-Capital/3713660

ALBERTINO SU ONE NATION ONE STATION… RADIO DEEJAY

http://www.mediafire.com/listen/6ikmfqn7xfd6s7r/Nanco_notizia_Radio_Deejay.mp3

 

 

I cd non si trovano più…

Non si vendono più…

E allora Nanco, ex anti terrorismo, tabaccaio e all’esordio come cantautore, che fa?

Distribuisce ACERRIMO, il suo primo album, nelle tabaccherie..

Packaging? Oltre al CD classico…

Un pacchetto di sigarette con dentro chiavetta e brani in mp3

 

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IL COMUNICATO

 

Cosa bisognerebbe aspettarsi, da uno che passa sette anni nei “Baschi verdi”(reparto antiterrorismo pronto impiego della Guardia di Finanza), altrettanti a fare l’imprenditore e che di colpo, in preda ad una crisi di identità, si scopre cantautore?

Nanco (Nino Di Crescenzo), arriva alla produzione del suo primo album quasi per caso e il caso stesso vuole che sia, il suo, un album che pretende di essere ascoltato.

Dodici piccole perle, frutto di esperienza diretta, di emozioni vere tradotte in canzoni e di riflessioni sensate, ma come lui stesso anticipa, non per forza tutte autobiografiche.

I testi sono diretti e accessibili ai più e non si rivelano mai banali, anzi….

Il sound, a dirla tutta, è ricercato, ma strizza forte l’occhio alle atmosfere minimal di quel cantautorato anni settanta che ha lasciato un segno indelebile nelle generazioni di allora e nelle successive.

Le chitarre sono morbide alle volte, più graffianti altre, il mellotron la fa da padrone in vari brani ed il tutto pare cucito su misura su testi pregni di anti conformismo e su una personalità  ben spiccata e definita.

Sembra un album pensato per riattivare una memoria musicale che pareva persa, e che invece Nanco, resuscita da un limbo cantautoriale che si credeva in Italia scomparso da almeno una generazione.

Amsterdam è la ballata cardine dell’album, e sembra essere uscita da una produzione vintage.

Nel pezzo in questione Nanco, capovolge le parti ed è lui stesso in qualità di figlio, ad invitare suo padre a lasciare una nazione, l’Italia, che pare non volersi più risollevare, per raggiungere Amsterdam, simbolo di libertà e di indipendenza. Ma, come ripetuto più volte dall’autore stesso, più che un luogo fisico, Amsterdam è  uno stato mentale da raggiungere.

La memoria, non è un archivio, continua Nanco, è un serbatoio in cui riporre le emozioni da rielaborare successivamente e che in questo caso specifico confluiscono in canzoni sorprendenti.

Nelle ballate più tenere dell’album Carolina e la pioggia e il periodico di turno é la chitarra di Goran Kuzminac ad impreziosire il tutto,rinforzando così il concetto di tornare ad un sound che si credeva perso.

“La lingua scotta” e “ Per ogni lacrima” sono pezzi che sprizzano passioni sentimentali, forse vissute, forse solamente immaginate, ma comunque mai banali nelle espressioni che Nanco usa in un contesto logoro e usurato.

E che Nanco non sia solo ballate e pezzi “D’amore” lo si scopre andando avanti con l’ascolto.

Nanco è “Acerrimo” il pezzo che dà il nome all’album, in cui dichiara: “l’ombra che mi segue non è mia”.

Ma è anche spregiudicatamente indie rock in “Nonostante” e in “Piombo” con influenze e assonanze che sanno molto di Afterhours e Moltheni e comunque piu in generale di rock indipendente fine anni 90.

In Pavese, pezzo che racconta di Cesare Pavese, compianto poeta piemontese del dopoguerra, probabilmente, tocca corde che raramente abbiamo sentito vibrare, la canzone è intensa, triste, i presagi sono scuri, “La nicotina aiuta, a gestire le tristezza” canta Nanco.

 

E Pavese diventa necessariamente tosse, fumo nei polmoni, poesia, amore non ricambiato, epilogo tragico.

(Il poeta nella realtà si toglie la vita, quasi per timidezza, ci racconta l’autore).

A legare i vari brani, c’è il viaggio metaforico che l’autore intraprende all’interno di se stesso, e che tocca  punti distanti fra loro eppur riconducibili alla stessa matrice intima e personale.

Torna l’importanza dell’elaborazione del proprio vissuto, col quale bisogna fare i conti prima o poi, per non trovarsi di colpo,  a cambiare strada in preda ai 4 venti.

Ed infine quello che non ti aspetti: “Virtuale” è un pezzo quasi Punk rock che va dritto al punto analizzando la scarsità di comunicazione umana, in un’epoca di connessioni multiple, in cui di reale è rimasto ben poco a discapito di tutto quello che è oggigiorno, per l’appunto “virtuale”

“Spasmi” e “Povero Cristo” raccontano di sentimenti affogati nella rabbia, e lo fanno a toni forti, energici, come se, dall’esperienze sbagliate, l’autore abbia tratto la giusta energia per ripartire.

 

LEGGI I TESTI; http://www.mediafire.com/view/yi9ht5eakb2rt9s/TESTI_-_NANCO_%28ALBUM_ACERRIMO%29.pdf