Anarchybrain si racconta dopo “Ho perso la strada”

  • Siamo su Music Reviews Ti racconti ai nostri lettori parlando del tuo percorso?

Ho cominciato nel 1992 a soli dodici anni. Nel tempo ho fatto diverse cose tra cui ho suonato con il maestro Roberto Pregadio della Corrida, ho lavorato come rodie per Gang; Statuto ed Enrico Capuano; ho suonato con i Destir, band che andò al festival del 1 Maggio con il brano «L’Alba di Piero», ho cominciato a lavorare in radio come speaker sin dal 1997 ad oggi. Ho suonato con artisti importanti come Tony Liotta; Iskra Menarini; Tony Esposito ed ho partecipato ad un concerto dove c’era anche Jean Michelle Byron dei Toto. Mi fermo qui perchè raccontare trent’anni di carriera sarebbe molto lunga.

  • “Ho perso la strada” è il tuo ultimo disco: sappiamo che ci sono riferimenti al mondo religioso. Ti va di parlarcene?

Questo disco nasce in un brutto periodo della mia vita. Avevano appena diagnosticato un linfoma grave alla mia cagnolina ed ero disperato, così da ex cristiano cattolico mi rifugiai nella preghiera per l’ennesima volta, senza mai ottenere risposta. Quando mi resi conto che stavo solamente parlando con il soffitto di casa capii che la religione potrebbe essere qualcosa di diverso da ciò che ci hanno sempre in segnato oppure è pura fantasia per sottomettere ed illudere le persone. Così in una notte di Ottobre 2019 cominciai a scrivere i testi dell’album.

  • Quando hai realizzato il disco? Il processo di scrittura è stato lungo?

Ho cominciato le registrazoni solamente dopo Agosto 2020 quando la mia cagnolina purtroppo è deceduta. Le registrazioni sono durate quattro mesi nel mio piccolo studio dove ho curato tutto anche il mixaggio dell’album.

  • C’è un rito o un gesto che ti aiuta a scrivere e a creare musica?

Diciamo che ci sono periodi in cui non scrivo perchè immagazzino le esperienze di questa vita che poi mi danno l’ispirazione per scrivere.  Tutto avviene per caso quando sento la necessità di mettere in musica le mie sensazioni.

  • 3 aggettivi per descrivere Anarchybrain come artista sono… e perché?

Taciturno – perchè osservo tutto e da questo cerco di imparare.

Curioso – perchè vado sempre alla ricerca di nuove frontiere musicali da esplorare e da ascoltare.

Simpatico – perchè in qualità di imitatore cerco sempre di far ridere gli altri.