Volevamo salutare l’idiozia umana, intervista a I Picari

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Vengono da Perugia, si chiamano I Picari e il 29 Novembre 2014 è uscito il loro primo disco dal titolo “Radiosi Saluti da Fukushima” che ci è piaciuto tanto (la nostra recensione ). Li abbiamo intervistati.

1) Il 29 Novembre 2014 è uscito il vostro primo album “Radiosi Saluti da Fukushima”. Voi lo definite folk-alternative. Come mai?
Non è semplice riuscire a definire in maniera diretta e semplice il genere di un disco che ne racchiude in verità diversi. Le 8 tracce del disco in effetti, benché fanno parte di un sound che le accomuna, sono ognuna un genere diverso anche se non del tutto definito. Quello che vogliamo dire con “Folk-Alternative” è proprio questo concetto, ovvero una alternativa al concetto di “folk”, dove il genere non la fa da padrone, ma vince proprio il folclore sotto diverse forme. Il suono del disco comunque è volutamente folk perché utilizza strumenti abbastanza classici, come la fisarmonica, la chitarra classica in alcuni brani e le percussioni in altri, che richiamano un po’ la tradizione musicale italiana. Questo però non è un legame che “costringe” le canzoni ed è per questo che si è trovata una alternativa rock al folk. Insomma il concetto è un po’ “laterale” ed é difficile da definire con parole, è più facile percepirlo con l’ascolto.

2) Com’è nato il disco? Quanto tempo ci avete messo per finirlo?
Subito dopo l’uscita del nostro EP Smarrito tostapane…offresi ricompensa, alla fine del 2011, avevamo già sviluppato diverse idee musicali e testi in maniera del tutto naturale. Ovviamente l’ironia fa parte di questo progetto e ci ha sicuramente aiutato a sviluppare il disco con semplicità e rapidità. Dopo un anno di perfezionamenti sotto il punto di vista delle “pippe mentali” che si fa ogni gruppo quando sta sviluppando un disco, abbiamo deciso che i brani erano pronti per essere incisi. Le registrazioni, sotto il controllo dello studio Cura Domestica con Francesco Federici e Daniele Rotella, sono state semplici e veloci. Siamo arrivati abbastanza preparati e questo ci ha permesso di chiudere il lavoro in poche settimane grazie anche alla collaborazione di bravissimi musicisti come Umberto Ugoberti alla tromba, Francesco Fioriti al sax e Mauro Businelli al violoncello che sono riusciti ad interpretare la partitura in maniera esemplare.
3) Il titolo ci è piaciuto molto. Ma cosa rappresenta? Cosa significa?
Tutto il disco, oltre alla Title Track, descrive alcune situazioni che una persona può vivere scegliendo se prenderle in maniera seria, giocosa oppure tutte e due contemporaneamente. Tuttavia nella vita dell’essere umano è inevitabile sottostare a situazioni a cui non si può scappare come ad esempio l’esplosione di una centrale nucleare, che nonostante sia a migliaia di chilometri di distanza, colpisce inevitabilmente ogni uomo, animale, oceano, mare e pianta sulla terra. Questa è poi la descrizione dell’idiozia umana che continua e perdura nel tempo. Volevamo salutare l’idiozia umana.

4) Le vostre canzoni come nascono? Sono storie vere?
Praticamente tutto il disco è stato scritto e musicato come una “istantanea”. I testi nascono contemporaneamente alla musica e viceversa. Forse è culo. I miei testi nascono così, prendendo spunto da scene viste mischiate ad invenzione purchè rimangano su situazioni più o meno veritiere, ma non posso escludere anche situazioni ed emozoioni completamente di fantasia. Non dipende da noi, dipende da chi ascolta, se l’ascoltatore ha vissuto quella situazione allora è reale altrimenti è di fantasia, ma è facile comunque riconoscersi con le proprie esperienze uniche e non riproducibili o riconoscere una verità solo perché è possibile. Insomma, accade, è accaduto o può accadere.

5) Voi siete di Perugia, com’è la scena musicale della vostra città? E cosa pensate del momento musicale indipendente italiano attuale?
I Picari, benché possa essere considerato un progetto abbastanza giovane (dal 2011) è composto da elementi che Perugia e la sua musica la vivono da sempre. Perugia è sempre stata una delle capitali italiane della musica live inedita. Suoniamo tutti da tantissimi anni perché questa città lo permette, perché è possibile svilupparsi a livello musicale, perché è possibile ascoltare tantissime varietà di musica, perché qui fortunatamente è possibile parlarne. Non è sempre facile riuscire a creare una aggregazione sociale perché le persone sono diverse tra loro, ma questa città però permette uno scambio culturale che non è facile trovare in altre parti d’Italia. La musica indipendente italiana sta sicuramente vivendo uno dei momenti storici più radiosi di tutti i tempi. Fortunatamente si sta creando il presupposto necessario e le persone sono più disposte ad ascoltare un concerto dal vivo di una band inedita che andare ad ascoltare una Cover Band o un DJ, anche se siamo ancora un po’ lontani dalla consapevolezza dell’ascolto vero e proprio di un concerto dal vivo. Spesso e volentieri chi ascolta è un musicista, ma per fortuna il pubblico si sta ampliando e sempre di più si palesa il valore aggiunto di una band che sta proponendo il proprio messaggio. Quello che è chiaro è che le persone stanno capendo che esiste un’altra musica oltre a quella proposta dal “mondo del potente” e questo oggi è più vero che mai. Il tutto è permesso anche grazie a voi che fate girare queste realtà, prima non era facile recensire, intervistare, etc.., ora con il social e gli strumenti tecnologici si sta diffondendo sempre di più questa cultura, perché l’uomo ne ha sempre avuto bisogno, il bisogno di conoscere e valutare che spesso è stato riempito in maniera forzata dal “potente”. Quindi grazie.

6) Progetti futuri?
E’ già in corso la costruzione del nostro 2° disco, un disco che sorprenderà i nostri amatissimi fans con evoluzioni dove il folk-alternative si unirà ancora ad altri generi musicali per incasinare sempre di più i loro ed i vostri cervelli. La musica è linguaggio, arte, comunicazione, aggregazione e tante altre cose, ci è impossibile abbandonare questo mondo. Stay Tuned My Friends.

Grazie,
Lorenzo Melloni – I Picari.