STEFANO LENTINI presenta “Suite After The Furies” il primo video tratto dall’album FURY

Ha collaborato con registi del calibro di Wong Kar-Wai

è l’unico compositore italiano insieme ad Ennio Morricone ad essere rappresentato in USA dalla prestigiosa Gorfaine/Schwartz Agency

considerato parte della corrente internazionale della cross-chamber music

ritorna in scena con FURY

un disco in collaborazione con  Geoff Foster (ingegnere del suono vincitore di 3 Grammy Awards oltre che sound engineer delle colonne sonore di Interstellar e Star Wars)

e con

Gilda Buttà (pianista delle colonne sonore de La Leggenda del pianista sull’Oceano, Gli Intoccabili)

 

STEFANO LENTINI

Presenta Suite After The Furies il primo video

Tratto dall’album FURY

FURY_cover_lentini

Guarda il video

https://www.youtube.com/watch?v=YvR82IBai-Y

 

 

IL VIDEO

Pietra miliare dello sviluppo del progetto e primo singolo, Suite After The Furies viene raccontato dalla psichedelia visiva dell’artista irlandese Kevin McGloughlin, dove l’intreccio tra due mondi si snoda in fantasmi di luce 3D. Inganni ed illusioni visive sono metafora di un nuovo mondo che minaccia di distruggere ma che poi accarezza, accompagnato da un pianoforte statico e immobile che si sviluppa in toni via via piuÌ potenti e irascibilmente energici.

 

IL BRANO

Suite After the Furies                         [

Un’orchestra dalle ombreggiature velatamente orientali si coniuga a graffiate sonorità acustiche. Chitarre eleganti attendono l’arrivo di percussioni arrabbiate e incalzanti. Piano di Gilda Buttà (La leggenda del pianista sull’oceano, Gli Intoccabili).

Anna Armatys, violoncello

Stefano Lentini, chitarra acustica, basso elettrico

Gilda Buttà, Piano

Marco Rovinelli, batteria

PMCE | Ensemble Parco della Musica Contemporanea | Diretta da Tonino Battista

 

IL DISCO

FURY

(Coloora Records)

 

Fury di Stefano Lentini è un progetto alternative-classic che fonde sonorità sinfoniche con influenze derivanti dal folk e dall’elettronica. Album di matrice prevalentemente strumentale, Fury ha origine dall’esplorazione del territorio che genera la rabbia, la furia e la ricerca di un suo significato libero da censure.

Libertà che si dischiude a potenza creativa, in un percorso sonoro che attraversa l’universo delle

emozioni umane, simbolizzato dalla complessità illimitata del cosmo e i suoi imprevedibili corpi celesti.