Siamo una band itinerante, intervista agli Electric Circus

ElectricCircus_BZ

Gli Electric Circus sono una band strumentale con influenze jazz e psichedeliche, che si lascia ispirare da generi come il funk, la musica etnica, il blues. Li abbiamo intervistati in occasione dell’uscita del loro album “24/7”

Il nuovo disco com’è nato?
Dopo la pubblicazione del primo EP “Evoluzione” nel 2014 la band ha subito delle trasformazioni, la formazione iniziale si è piano piano allargata collezionando collaborazioni.
E’ assieme a questi amici che si sono uniti nel tempo che è maturata l’idea di trasformare il progetto in qualcosa di più ampio della sola musica: qualcosa che coinvolgesse molti artisti, musici e non, e che fosse la somma delle esperienze e delle idee di tutti.
Il resto è venuto fuori quasi da solo: abbiamo arrangiato i nuovi brani con formazioni, come dire, “variegate”, con strumenti diversi, rifacendoci ai generi musicali e agli ambienti sonori più disparati; poi abbiamo coinvolto i nostri amici, e loro li hanno utilizzati per produrre, ognuno con la sua arte, le loro idee.


Che musica ascoltate?
Quella bella! In realtà non esiste una risposta precisa, ognuno di noi ha le proprie preferenze, anche se credo che possiamo vantarci, se presi tutti insieme come Electric Circus, di ascoltare davvero tutto ciò che è umanamente concepibile, e magari qualcosa in più.
Esiste comunque un filo conduttore credo, una passione in comune per il jazz, il blues e i ritmi africani, che sono poi le sonorità di fondo di tutti i nostri brani.

Cosa pensate del panorama indipendente italiano?
Per come la vediamo noi, il ruolo di questo mondo “indipendente” dovrebbe essere quello di cullare le idee nuove e fuori dagli schemi, di promuovere l’originalità di quella musica che, proprio per il fatto di essere originale, non può rientrare negli schemi della grande distribuzione.
La realtà è spesso diversa, molte band approfittano della definizione “indipendente” per riproporre idee ormai rodate, e molti locali e etichette, che si vantano di vivere in questo ambiente, in realtà non sono assolutamente interessati alle novità, ma questo ovviamente non è vero per tutti.
La nostra band ha sempre vissuto in questo ambiente e continuerà a farlo, per ora siamo ancora vivi e abbastanza in salute.. Insomma, noi abbiamo quasi sempre avuto la fortuna di collaborare con persone serie che ci hanno aiutato ad arrivare dove siamo ora.

Avete mai pensato di andare ad un talent?
Ne abbiamo parlato, ma per il momento abbiamo sempre escluso l’idea.
Un po’ per principio, perché l’artista, per quanto si cerchi di far credere il contrario, è un lavoro come un altro: per farlo dovrebbe bastare essere seri e intraprendenti, e credere in quel che si propone. C’è spazio quasi per tutti, non dovrebbe essere necessario che qualche “dio” della musica scopra il tuo talento.
Un po’ anche per bieco materialismo, perchè nella maggior parte dei casi partecipare a un talent, se si passano le fasi eliminatorie, significa vendersi in esclusiva a una major e dover rinunciare all’indipendenza.

Dove possiamo ascoltarti dal vivo?
Siamo una band itinerante, un po’ dove capita dunque, più spesso a Torino e a Trento. Il prossimo concerto sarà a Torino, alla Cavallerizza Reale il 14 ottobre, nell’ambito del festival “Spore”, in programma per tutta la settimana.