iLLacrimo è sicuramente un progetto dalle tinte internazionali e questo non è solamente dovuto al fatto che questo primo omonimo EP sia stato mixato al Fastermaster di Londra, ma soprattutto perché è un lavoro caratterizzato da suoni veramente potenti, che non hanno nulla da invidiare a quelli presenti in album di band più blasonate del panorama internazionale, appunto. Le influenze artistiche di questa formazione proveniente dal Vercellese fanno riferimento a compagini metal melodiche come i nostrani Lacona Coil e gli Evanescence (gruppi in voga un po’ di anni fa). Questi ragazzi però sono riusciti a dare un tocco tutto italiano alle loro sonorità, in particolare per quanto riguarda le melodie vocali, sempre in primo piano, sugli scudi e, indubbiamente, a rappresentare il valore aggiunto di questo progetto. L’EP parte con Burning Fields e non si può dire che sia un inizio scoppiettante. Il pezzo non risulta particolarmente incisivo, eccetto la parte iniziale più melodica e quadrata, il resto della canzone da l’idea di essere a tratti un po’ confuso e non porta i benefici sperati. Il secondo pezzo è una struggente ballata 1000 Reason To?, che mette molto in evidenza la voce imperiale di Federica Sara Falletta. Il brano è tutto incentrato sul pianoforte e le melodie vocali (ottimi tra l’aaltro i cori), per poi esplodere nel finale quando entra in scena tutta la band (degne di nota sono le parti di chitarra del leader Davide-Kristof Acs, armonizzate alla perfezione).
Si prosegue con Chains In The Cold, primo singolo estratto dall’EP e di cui il 23 Ottobre 2014 è uscito anche il relativo videoclip. L’anima del progetto sta tutto in questo pezzo. Psichedelia, mistero, furore, convinzione e una voce che finalmente diventa più aggressiva. Insomma funziona, eccome! Con No Longer arriva ciò che non ti aspetti, improvvisamente sembra di ascoltare un altra band, ma non per questo il pezzo non è valido anzi è molto piacevole. Peccato per gli stacchi di batteria verso la conclusione, sembrano quanto meno un pochino forzati. Infine l’unico pezzo in italiano intitolato Non Credi. Brano molto pop che non si sposa benissimo con questo genere, ma che comunque resta di impatto. Insomma un lavoro che si merita la sufficienza per le qualità intraviste ma che ancora non sono del tutto sbocciate, sperando al prossimo giro di ascoltare una band che ha capito davvero la strada che ha intenzione di intraprendere.
Davide Vittori
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