“Quanta strada farai cara Barbara se non ti perderai e sarai ultima”: intervista a Francesco Mircoli per la sua Capodanno all’Api

• Ciao Francesco e benvenuto su Music Reviews. Come nasce il tuo progetto artistico?

• Nasce semplicemente componendo canzoni, quindi il formato canzone è quello che prediligo anche se poi ricerco sempre un sound che non sia cantautorale nel senso  classico ma che va invece in una direzione più da dimensione live, quindi da gruppo. Ormai sono un pò di anni che sono in giro; i generi che vengono dal mio retroterra sono il blues rock, il funky, l’elettro rock’n roll dove però dentro c’è un discorso autoriale che spesso mette alla berlina con sarcasmo e autoironia la modernità e anche un pò me stesso giusto per non prendersi troppo sul serio. 

• Ascoltando il tuo ultimo singolo “Capodanno All’Api” si coglie la volontà di sdrammatizzare un anno complicato, era questo l’intento del brano?

• Beh è un brano che avevo pronto da un anno e mezzo, l’ho tirato fuori ora perché il testo era in linea col momento storico fatto di ristrettezze di tutti i tipi. Ho fatto veramente un capodanno in una pompa di benzina qualche anno fa con degli amici (Api nord), perché era l’alternativa più economica al grasso cenone. Questo è un brano funky cosmico che ha la sua giusta dimensione nella situazione dal vivo che stiamo tutti aspettando con ansia perché ci sarà da divertirsi. 

• Quale parte del testo di “Capodanno All’Api” ritieni racchiuda il senso del brano?

• Beh se gli anni 80 sono stati un ritorno nel privato rispetto al decennio precedente, ora viviamo una chiusura in noi stessi complice la tecnologia, leggo in giro per il mondo di sistemi di credito sociale che se prendi per sbaglio un rosso a un semaforo o sbagli il cartone con l’alluminio ti scalano il punteggio come cittadino e rischi di non poter mandare un figlio ad un istituto o prendere il treno. Bisogna certo stare attenti ai comportamenti civici ma diventare un cittadino col fucile puntato mi sembra troppo, ho un pò paura che i diritti per l’uomo siano sempre di meno ecco e che invece esista un prototipo di felicità che viene dall’alto che risulti quasi un dovere indossare. Spesso è proprio quando ti perdi davvero che capisci quale sia la tua strada migliore , come cita la canzone “Quanta strada farai cara Barbara se non ti perderai e sarai ultima”…

• Sei soddisfatto di questa nuova uscita?

• Molto, siamo alla terza settimana di uscita e la canzone su YouTube è ben frequentata. Direi che tutti i live svolti, le sudate e i reflussi gastrici portano qualche frutto.

• A livello musicale, quali sono i tuoi progetti futuri?

• Dunque spero di rincalzare a primavera con un nuovo singolo, ho due brani già pronti uno è Banana, l’altro è Malibu, devo capire come muovermi e fare progetti di questi tempi non è facile. Aspetto la primavera 2021 chissà se arriva… io ci spero molto!