MASSIMO MORELLI – Il vento (Recensione)

MASSIMO MORELLI Il vento

(Autoproduzione)

 

Si intravede un passato “rumoroso” tra le righe di questo interessante disco d’esordio come solista di Massimo Morelli. Rumoroso non solo dal punto di vista della sua biografia musicale (ha dei trascorsi con gruppi punk e ska). Rumoroso e tumultuoso dal punto di vista del vissuto. In molti momenti del disco infatti sembra che Il vento porti spesso, soprattutto, rimorsi, per quello che è stato. “Quegli anni lì”, in cui non si sa cosa è successo (ma si può capire), è la prova più lampante di questo rancore per del tempo che è passato. Tempo perso “in quell’infame periferia”, canta, appunto, in “Quegli anni lì”. “Ma adesso siamo lontani da quegli anni lì”… E il vento, questo elemento naturale, moto ondoso, circolare, che arriva e se ne va, come quello di Forrest Gump, così come porta nostalgia e malinconia per ciò che forse si poteva fare e non è stato fatto, allo stesso tempo porta gioia, dinamismo, lucentezza. Sono questi ultimi elementi che scuotono il bellissimo albero ritratto nella copertina. Un albero che, fieramente, si modella ai percorsi naturali della vita, e con saggezza li fa diventare semplici melodie di folk pop suonate con onestà e cuore aperto.