Leti Dafne racconta Corvi e Lupi, il nuovo singolo.

Torniamo a parlare di Corvi e Lupi, il singolo di Leti Dafne.
L’artista ci racconta questo suo lavoro.

Link Videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=hx5ezQlTa5g

È uscito il tuo nuovo brano Corvi E Lupi, che tratta di un argomento molto delicato ed importante, ovvero la violenza domestica sulle donne. Raccontaci cosa ti ha portato a scegliere questo argomento.

 Quello della violenza sulle donne è un tema che mi tocca molto, e un impegno personale da anni. Ho anche scritto dei testi teatrali che parlano di violenza di genere o stalking. Credo che ancora la donna nella nostra società non abbia raggiunto l’effettiva parità. E ancora oggi la nostra cultura, anche attraverso film e canzoni, ci ha passa un’idea di amore molto simile al possesso. Troviamo del tutto normale sentire frasi del tipo “sei mia” o “sono tua”, e fino ad oggi ce l’hanno fatto percepire come un atteggiamento carino e romantico. Non parliamo poi di casi limite, di cantanti rap o trap che parlano della donna come di una cosa da conquistare, alla stessa stregua di un orologio di marca, di bel vestito o di un’auto. Sento che è mio dovere come madre, come artista, come donna che ha subito pressioni e umiliazioni in passato, parlarne attraverso i miei testi e la mia musica.

Hai girato il videoclip della canzone interpretando il ruolo di una donna che subisce le continue minacce di un uomo, per poi arrivare al limite e all’omicidio da parte di lui. Com’è nata l’idea di fare un video così forte e qual è il messaggio che vuoi trasmettere proprio attraverso questo video?

 Io credo che la regia di questo videoclip, firmata da Bazoo (BZK prod.), cinematografica, in bianco e nero e totalmente in piano sequenza, sia geniale. L’idea è nata parlando con Bazoo. Desideravo che il personaggio maschile, il “cattivo” diciamo, non fosse il tipico cliché dell’uomo sporco, ignorante e brutale. Volevo che l’uomo apparisse normale, anzi di bell’aspetto, il classico marito della pubblicità dei biscotti. Volevo passare l’idea che la violenza davvero si annida anche in ambienti insospettabili. E così è nata la proposta di Bazoo, che incentra tutta la narrazione attraverso gli occhi vinti e sconfitti di lei, e l’energia di un lui, interpretato egregiamente dall’attore Andrea Zecchini. Se da una parte c’è l’annullamento di lei, dall’altra al contrario troviamo tutta la frustrazione di lui, che lo porterà all’omicidio.

La tua particolarità è la fusione tra rap e lirica, due cose totalmente differenti. Come mai questa scelta?

A volte la vita è davvero strana. Desideravo diventare cantante lirica fin dall’età di 15 anni. Ho frequentato il conservatorio e ho realizzato il mio sogno. Ho cantato in opere e concerti per più di 20 anni. D’altra parte ho sempre amato anche il rap. A un certo punto ho sentito l’esigenza, da una parte, di svecchiare la musica lirica e riportarla alla gente, e dall’altra di scrivere canzoni mie. Per quanto amassi il mondo del teatro d’Opera, a un certo punto non mi bastava più. Mi sembrava di trovarmi in un mondo molto chiuso, poco propenso alle novità. In ogni caso anche il mondo dei musicisti classici e dell’Opera sta accogliendo molto bene questo progetto, forse perché sentono che pur nella novità è fatto con passione e rispetto.

Tornando al tema della tua canzone Corvi E Lupi, secondo te perché alcune donne colpite da violenza non riescono a rendersi conto della gravità della situazione?

Il problema è che, fin da bambine, viene insegnato alla donna a coltivare sensibilità, attenzioni per l’altro e senso materno. Una brava donna è dolce e sa perdonare. Una brava donna sa stare al suo posto. Ci viene proposta un’idea di Amore molto edulcorata, quindi si tende a dare una seconda possibilità, poi una terza e via così. D’altra parte sono sicura che questi uomini violenti abbiano una cattiva gestione delle emozioni, e posso credere che quando mostrano pentimento siano davvero dispiaciuti e intenzionati a cambiare. Il problema è che non hanno i mezzi per farlo, e dare loro altre occasioni è solo deleterio, per entrambe le parti. Alle prime avvisaglie bisognerebbe tagliare i rapporti, andarsene. Punto. Cercare di redimere i violenti e gli instabili non è mai una buona idea. Gli uomini gentili e sensibili ci sono.

È in arrivo anche un disco, Molto Di Più. Cosa ci puoi dire di questo progetto e delle altre canzoni? 

Il disco uscirà il 1 aprile 2020 e sarà molto vario. Tratterà temi molto diversi tra loro, dalla difficoltà di fare cultura e arte in Italia, al rapporto di coppia, fino ad arrivare all’amicizia e all’omosessualità. “Molto di più” è davvero molto di più. In alcune canzoni si può trovare una versione di me più impertinente, sfacciata e rap, in altre più riflessiva e lirica. Sono davvero molto soddisfatta di questo album, grazie anche alla competenza e all’entusiasmo di tutti i miei collaboratori.

Per quanto riguarda l’attività live invece, avremo l’opportunità di ascoltarti dal vivo?

Visto i recenti avvenimenti, tra coronavirus e quarantena, prevedo che sarà un’annata dura per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo. Ma non dispero. Ho davvero tante idee, e i miei spettacoli sono vari e articolati. Passo dal canto più lirico al rap, e interagisco molto col pubblico. Dunque non vedo l’ora che questa pandemia si sblocchi, questo mondo ha bisogno di tanta musica, sogni e bellezza.