Intervista a Mico Argirò per il nuovo singolo Hijab

Abbiamo intervistato il cantautore cilentano Mico Argirò, online con il nuovo brano Hijab in collaborazione con Pietra Montecorvino (la cui voce è stata registrata da Eugenio Bennato) e con il cameo di Alvaro Vitali nel videoclip ufficiale.

Nel tuo singolo parli di “Una notte di sesso con una ragazza araba, senza differenze, ma con tanto incontro (e con, indosso, il velo).” Raccontaci il significato che questo brano ha per te.

Hijab racconta in modo irriverente qualcosa di reale; la ragazza della canzone è una donna libera, non ingabbiata in schemi. 

La canzone parla d’amore, lo fa in maniera leggera, se fosse stata la storia di una notte di sesso tra due di Roma nessuno l’avrebbe avvertita come strana. Su questo bisogna lavorare.
Questo brano segna un cambiamento nel mio modo di scrivere canzoni, è il primo di una serie di esperimenti nella forma canzone nei quali mischio elementi di generi diversi, suoni, lingue e storie.

Parlaci di te. Com’è nata la tua passione per la musica e come sono nate le tue prime produzioni?

Ho capito prestissimo che con le canzoni riuscivo a dire quello che non riuscivo a dire nella vita di tutti i giorni, che riuscivo a farmi ascoltare e a raccontare qualcosa.

Da lì, prestissimo e facendo tutti gli errori della giovane età al tempo, ho iniziato a registrarmi da solo qualcosa e a pubblicarlo.
Errore dopo errore, cambiamento dopo cambiamento, live dopo live e storia dopo storia, sono arrivato a questa canzone.

Come sei arrivato invece al Mico Argirò di oggi?

Faccio costantemente un grande lavoro su me stesso: mi metto in discussione, mi sostengo nelle decisioni, ho imparato ad apprezzarmi e a criticarmi con intelligenza, ho scelto quali sono gli ideali in cui credo.

Il percorso della vita di un uomo è tortuoso e ho dovuto vedere brutte cose, ho sofferto tanto e da lì ne ho tirato fuori qualcosa di buono.
Il cammino del Mico Argirò artista viene tutto da quello del Mico Argirò uomo, che ancora viaggia strade dissestate.

 

Qual è il filo rosso che collega la lettura del libro di Hemingway, il furto dello smartphone e il momento in cui la protagonista si toglie il velo e inizia a “mostrarsi” sui social?

Il video è assurdo, me ne rendo conto.
In realtà la ragazza nota il ragazzo, gli ruba il telefono e si scatta un selfie sexy con quel cellulare. Lasciando poi la foto a lui.
Quando la ragazza si toglie il velo esce fuori tutta la sua natura selvaggia, i tatuaggi, la passione.
Volevo un video dinamico, quasi come quelli dei rapper e con un tocco di Bmovie all’italiana.
Per quanto riguarda il libro: un’amica mi chiama spesso Hemingway, dice che vede delle somiglianze nell’impeto di vita, ho letto tanto di lui ed è possibile. Una piccola citazione.

Il tuo ultimo videoclip vanta una collaborazione con Alvaro Vitali: cosa ti ha lasciato quest’esperienza?

Persona a modo, disponibile e che ha creduto nel progetto di un giovane cantante. I grandi davvero sono così, senza girarci intorno. Per me è un onore averlo nel mio video, Alvaro ha lavorato con i più grandi registi, con la tv, ha segnato un genere sul quale ci ho perso qualche diottria…è bellissimo averlo per sempre in quest’avventura.

Oltre a questo singolo, hai in programma l’uscita di un altro videoclip musicale?

Per ora continuerà l’avventura di Hijab per qualche mese, poi ho in programma di raccontare una nuova storia, con un ospite d’eccezione.
Non resta che rimanere sintonizzati, oltre il semplice like sui social, con vicinanza.