Intervista a Marco Galimberti

Siamo su Music Reviews e continuiamo a parlarvi di Marco Galimberti e del suo singolo “Ero solo un bambino” con questa intervista!

Ciao Marco, ti racconti ai nostri lettori parlando del tuo percorso?

Ciao a tutti e grazie per l’invito!!! Il mio percorso nel mondo della musica nasce quando avevo 14 anni quando io e altri 3 scalmanati formammo la nostra band punk con cui proponevamo un repertorio di cover e inediti che ci ha portati a fare circa un centinaio di concerti in 3 anni di attività e a suonare anche con alcune band importanti del genere.

Alla fine di questa esperienza, nel 2018, ho cominciato il mio progetto da solista. A febbraio 2020 è uscito il mio primo ep dal titolo “In punta di piedi” e dalla fine del 2020 collaboro con Patrizia Lieti (la mia vocal coach) e Luca Sala (autore di alcuni grossi nomi della musica italiana). Da questa collaborazione è nata anche “Ero solo un bambino” con cui sono arrivato terzo al Premio Mia Martini e ho vinto il premio per la miglior interpretazione. Ed ora eccomi qui!!!

Ero solo un bambino è il tuo nuovo singolo, qual è il punto focale del brano?

Tutti noi abbiamo sogni e speranze che durante il nostro percorso cerchiamo di raggiungere e la canzone parla proprio di questo. Soprattutto i sogni che si hanno da bambini sono i più veri e spesso commettiamo l’errore di arrenderci davanti alle difficoltà facendo, di fatto, un torto al bambino che siamo stati.

Quando hai realizzato il pezzo?

Scrissi il testo ormai un paio di anni fa in un momento in cui pensavo di abbandonare la mia, seppur breve, carriera musicale. Una sera è nato il testo di questa canzone, dopodiché è rimasto “in cantina” per qualche tempo. A fine 2020 dall’incontro con Luca Sala, autore che ha scritto per Emma, Tiromancino e altri grossi nomi della musica italiana, è nata la musica del brano fino al momento della registrazione delle voci che ha suggellato la creazione della canzone.

C’è un rito o un gesto che ti aiuta a scrivere e a creare musica?

Quando scrivo sono quasi sempre al buio nella mia stanza. Spesso a tarda notte o al mattino presto. Quando torno dal turno di notte (lavoro in una ditta chimico-farmaceutica) sono particolarmente ispirato. Non saprei dire se sia la stanchezza della nottata lavorativa o il clima di solitudine che si crea a quell’ora della mattina quando vedo il mondo svegliarsi mentre io sto andando a dormire.

3 aggettivi per descrivere “Ero solo un bambino”

Nostalgica. Speranzosa. Liberatoria.

Ascoltiamola allora e guardiamo il videoclip ufficiale: