“E’ stato il bosco a sussurrarmi musiche e parole”, Intervista a Boda (The Rust and The Fury)

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Daniele Rotella è musicista operaio, un chitarrista che ha fatto del suo strumento, sia in versione elettrica che acustica, una questione di vita. E’ il leader dei “The Rust And The Fury”, band rock perugina amata e dileggiata dalla critica. Due dischi alle spalle con etichette del calibro di La Fame Dischi (il primo) e la prestigiosa Woodworm Label (il secondo). Sotto il nome di Boda debutta con un album maturo registrato in solitaria. Undici canzoni sussurrate dal bosco, protagonista indiscusso dell’intera opera. Un viaggio tra luoghi sonori evocativi e istantanee di vissuto. Arvo Part e i Sigur Ros che giocano con Neil Young.

Abbiamo fatto 4 chiacchiere con lui per parlare di questa nuova avventura.

1) Dopo 2 dischi con i The Rust And The Fury arriva l’esperienza solista… come è arrivata questa scelta?
Questa scelta nasce da una necessità spontanea: avevo messo da parte da diverso tempo delle idee che stavano prendendo una direzione diversa rispetto a quanto prodotto con il gruppo. E’ un progetto differente che aveva bisogno di un diverso impianto acustico e su cui volevo lavorare personalmente. Forte è stata anche la voglia di mettersi in discussione. Provare a capire i miei limiti, soprattutto nella mia veste di produttore.

2) Nel disco hai suonato tutto tu? Che esperienza è stata?
Ho suonato e registrato in solitaria ed è stata un’esperienza meravigliosa ma non ho rinunciato a collaborazioni preziose. Tre brani del disco, infatti, vedono la partecipazione di Francesca Lisetto (voce e tastiere dei The Rust and the Fury) che ha composto i testi e registrato la voce insieme a me. Mi sono divertito ho “giocato” con gli strumenti che avevo a disposizione. Tutto è nato in maniera molto spontanea, diretta, senza alcun filtro Altri splendidi collaboratori sono stati il Maestro Luca Farinella, per la veste grafica e Umberto Ugoberti per il mastering.


3) Quanto ha influito il bosco nella scrittura?

E’ stato il bosco stesso a sussurrarmi musiche e parole. I testi parlano di persone e di vita vissuta ma anche di alberi: l’ispirazione è venuta dall’ambiente naturale in cui mi ritiro spesso anche per suonare. Senza il bosco questo disco non sarebbe mai stato prodotto. Il bosco è la mia “Lovely soul” a cui è dedicata l’intera opera. Posso dire che il bosco ha suonato il disco attraverso me. Boda è stato il mezzo con il quale tutto è diventato musica.

4) Come pensi reagirà la gente a queste canzoni? Che feedback stai avendo?
Non mi faccio di questi problemi. Penso solamente che gli ascoltatori avranno modo di recepire le canzoni in una veste live. Ho la consapevolezza che per arrivare agli ascoltatori bisogna suonare il più possibile. Da subito ho ricevuto feedback più che positivi e ne sono felicissimo.

 

5) Come è nato il nome “Boda”?
Boda è il nome del mio amico immaginario. Il mio alterego. Una specie di bipolarismo applicato.

 

6) Nel futuro cosa dobbiamo aspettarci? Un nuovo disco dei The Rust And The Fury o più un secondo disco di Boda?
Per il momento non ho una risposta, anche perché sono impegnato a promuovere il disco appena uscito. Finora mi sono esibito da solo. Mi piacerebbe suonare con un ensemble musicale. Sono in piena fase di ricerca, di sperimentazione.