Arrivano i Pupi di Surfaro con il loro secondo album, Suttaterra

cv_pupiVincitori del premio “Musica contro le mafie” 2013

e prodotti da Daniele Grasso, musicista e producer catanese

i siciliani Pupi di Surfaro pubblicano il loro secondo album

a suggellare la loro originale fusione di teatro e musica popolare

 

PUPI DI SURFARO

presentano

SUTTATERRA

Etichtetta: DCave Records

Data di uscita: 9 maggio

Suttaterra è un luogo buio e pieno di colori… opprimente e sconfinato…

Suttaterra è un viaggio attraverso i suoni e le emozioni… forti, eccessive, strazianti e contrastanti…

Suttaterra è una dimensione surreale ed estremamente vera e concreta…

Suttaterra è una condizione assurda e paradossale…

Suttaterra è un’isola… maledetta e meravigliosa…

L’isola è come la mamma, che ti culla sulle onde del mare, che ti scalda coi raggi del sole… ti rapisce col canto delle sirene… ti libera e ti brucia… e tu… con tutta la rabbia che hai in corpo… vorresti distruggerla… e non puoi fare altro che amarla.

 

 

 

BIOGRAFIA PUPI DI SURFARO

Pupi di Surfaro” è il nostro nome e cognome. Noi siamo fatti di “zucchero” come i dolci “pupi di zucchero”, che si regalavano per “la festa dei morti! E siamo fatti di surfaro (zolfo) amaro, delle miniere di zolfo che nel centro della Sicilia, fino al secondo dopoguerra, hanno rappresentato per pochi l’occasione di arricchirsi.. E per gli altri per tutti gli altri la possibilità di portare un pezzo di pane a casa a costo della propria vita.

I Pupi di Surfaro nascono nel 2008 dalla vulcanica idea di fondere teatro e canzone popolare di Salvatore Nocera che con l’apporto di Pietro Amico, ha  dato vita a uno spettacolo che mischia le forti tinte della musica tradizionale siciliana e la ritmica moderna, alle liriche di protesta e denuncia sociale.

Nel 2010 esce il CD autoprodotto “In vino Veritas” e  cui fanno seguito una lunga serie di live e festival. Fra i quali il MedFest , la semifinale all’XI Festival della Nuova Canzone Siciliana, l’apertura alle date del tour in Sicilia dei Modena City Ramblers, suonano al Forum Antimafia per P. Impastato a Cinisi PA. Il 2013 li vede a Musicultura, al Maggio Sermonetano, al Taranta Sicily Fest e vincitori del premio Musica contro le Mafie 2013 con il brano “Cantu d’amuri”, che fa parte del nuovo album “Suttaterra” in uscita a fine aprile 2014 per Dcave records, con la produzione artistica di Daniele Grasso.

A gennaio 2014 suonano inaugurando i Percorsi di Legalità con le scuole di Caltanissetta assieme a Giovanni Impastato, fratello di Peppino”.

 

I Pupi di Surfaro sono:

Salvatore Nocera voce

Pietro Amico batteria

Luigi Sanfilippo basso

Lorenzo Profita fisarmonica

 

FILE UNDER: i brani che compongono il disco

 

NICUSIOTA: Canto popolare della tradizione siciliana… rabbia e ironia… ingenuità e sarcasmo… frustrazione e divertimento… ritmo potente e coinvolgente… ingredienti esplosivi per un brano che non riesce a star fermo un attimo… irrequieto, disubbidiente e “maladucuatu”…

 

CANTU D’AMURI: Un canto d’amore… una serenata ad una donna bellissima, un tempo nobile e ricca, adesso schiava, ridotta in miseria, costretta a mendicare, a dare il suo corpo in pasto a cani e porci… la Sicilia, terra maledettamente bella… un patrimonio artistico e naturale inestimabile, saccheggiato con arroganza e disprezzo dal colonizzatore di turno… abbandonato ed umiliato da un popolo tanto generoso, quanto spesso incapace di recuperare nell’animo un briciolo d’amor proprio…

un canto di lotta e di riscatto… dedicato a tutti i siciliani che amano la propria terra… in particolare a chi ha avuto il coraggio di gridare fino alla morte… “la mafia è una montagna di merda!”…

 

DANZA PUPA: (Strumentale)

 

SUTTATERRA: La condizione paradossale dei lavoratori delle miniere di zolfo, nel cuore della Sicilia del dopoguerra, costretti a scavare sottoterra per sfamare una famiglia, che non gli bastava mai… per vivere, sepolti con le loro stesse mani… diventa, oggi, la condizione sociale, politica, culturale di chi si convince che per aver concessa la possibilità di vivere una vita dignitosa si è costretti a farsi calpestare e umiliare… calpestando ed umiliando, a loro volta, la propria dignità.

 

SENZA SPINI: Un fiore bello e delicato… indurito dalla vita, segnato dalla sofferenza e la crudeltà… una giovane donna irretita ed invischiata nel gioco delle passioni… schiava delle aberrazioni sessuali degli uomini… alla sera, chiuse le finestre, risplende nella sua purezza, di un amore vero… anche se lontano…

 

LUSTRU DI LUNA: Alla sera, stanco ed avvilito dalle ingiustizie e le atroci avversità della vita “buttuana”… un sorso di vino può aiutarci ad alleviare le sofferenze… maledicendo a destra, imprecando a sinistra… il vino confonde la ragione (o la ragionevolezza) e ci rivela chiara e lucida la verità… ci si ritrova avvolti in un vertiginoso valzer, da solo, abbracciato al collo della bottiglia… sotto il chiaro di luna… “in vino veritas”, disse il latino… “et in veritate libertas”, aggiungo io…

 

TARANTELLA BURDELLA: La tarantella new folk dei Pupi di Surfaro… ti pizzica e ti spinge in un ritmo vertiginoso, frenetico, convulsivo… appresso al mondo che gira gira e gira… di corsa, di corsa e senza sosta… e tutti a ballare, ballare e ballare… fin quanto dura sta tarantella… e nessuno s’accorge di un uomo che urla, si sgola e si agita in mezzo a “tuttu stu burdellu”…

 

TURIDDU ZA ZA: Scegliere da che parte stare… tra i buoni o tra i cattivi… spesso sono loro che scelgono te… o magari sono quelli che avevi scelto che ti respingono… ho scritto questo brano dopo una lunga esperienza a stretto contatto con detenuti del carcere di massima sicurezza di Caltanissetta… ho avuto la sensazione di non riuscire più a distinguere i buoni dai cattivi, la vittima dal carnefice, il giusto dallo sbagliato, il vero dal falso… e ho capito che anche il nome che davo alle cose e alle persone era falso… e la verità è racchiusa in quel segretissimo scrigno che contiene ogni santo giorno ed ogni sacro momento della nostra vita… e nessuno ha il diritto di giudicarla…

 

NINNA NANNA: Una ninna nanna è un dolce canto che ci accompagna e rassicura il nostro sonno… un rito propiziatorio, uno scongiuro… ma quando la realtà è più forte dell’illusione… e quando la verità è più grande della speranza… “il lupo si mangia la pecorella”… il sogno diventa incubo… e l’incubo è pur sempre un sogno…

 

C’ERA ‘NA VOTA UN RE: Adattamento in dialetto siciliano del brano “Ho visto un re” di Dario Fo… eseguito in chiave “cantastorie”, con annessa allegra tarantella finale… racconta le gesta eroiche di un popolo che non sa più da prenderla in “saccoccia”…

un brano dedicato a Franca Rame ed Enzo Jannacci… due grandi artisti che abbandonandoci ci hanno donato il coraggio, l’intelligenza e la dignità…

 

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