ANDREA CASALE LIVE @ RWANDA LIBERATION DAY in PARMA – REPORT LIVE

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12 luglio 2015 – Parrocchia San Bernardo

La location è la più semplice possibile, una sala parrocchiale senza palco, con sole luci bianche e con le sedie di legno tutte in fila. L’orario è anche insolito per una qualsivoglia performance artistica, sono le 17.30 di una domenica molto calda. L’occasione è molto importante: si festeggia a Parma il Rwanda Liberation Day nel quale i ruandesi di tutto il mondo ricordano la fine del terribile genocidio avvenuto tra l’aprile e il luglio 1994 in Ruanda nel quale sono morte circa un milione di persone. Il pubblico è composto da più di un centinaio di persona di tutte le età e di tutte le nazionalità, ci sono naturalmente tanti italiani ma è stato possibile confrontarsi con persone provenienti da Nigeria, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Marocco, Albania e ovviamente i Ruandesi della diaspora italiana arrivati da ogni parte del Nord Italia.

Andrea Casale, cantautore tarantino trapiantato a Parma, non è un volto nuovo degli eventi interculturali di Parma e dell’Emilia Romagna, lo abbiamo già visto esibirsi nell’ambito di numerosi festival quali l’Ottobre Africano, il Festival Multiculturale di Collecchio, il Festival Colori d’Africa, Festi10 fino alla Settimana della Cultura Camerunense di Roma. Ma Andrea coltiva da anni un rapporto speciale con il Ruanda e con il suo popolo al punto che nel suo album d’esordio “Tourist in my Hometown” c’è un brano che s’intitola “Kigali” (Kigali è la capitale del Ruanda).

Quando la presidentessa della comunità ruandese di Parma, Enathe Marekabiri, mi ha chiesto di cantare la mia ‘Kigali’ alla loro festa non potevo certo rifiutare, trattandosi della prima volta che sarebbe stato cantato davanti al pubblico giusto, al pubblico ruandese” afferma Andrea. “La canzone è scritta come se fosse una canzone d’amore, in realtà è dedicata ad un intero popolo e non a una persona sola”.

Prima dell’esibizione di Andrea Casale è andata in scena l’opera teatrale “Rwanda: Dio è qui” degli attori Mara Moschini e Marco Cortesi che ha rapito l’attenzione degli spettatori per 70 minuti e ha toccato gli animi e le coscienze di più di qualcuno. Moschini e Cortesi sono due attori da tempo impegnati a raccontare attraverso la loro arte le vicende che riguardano la violazione dei diritti umani e il loro spettacolo vanta oltre 200 repliche in meno di un anno.

Casale raggiunge il palco e si prepara alla performance completamente unplugged (solo voce e chitarra) e stupisce i presenti presentando sé stesso e la sua performance in Kinyarwanda, la lingua locale che si parla in Ruanda. L’esibizione è toccante e commuove il pubblico presente che si lascia andare ad un lungo applauso. Per omaggiare il pubblico presente Andrea decide di terminare la sua breve performance con una sua versione di un brano di Jean Christophe Matata un cantautore del Burundi molto famoso da quelle parti e deceduto qualche anno fa.

Queste le parole della presidentessa della comunità ruandese di Parma la dottoressa Enathe Marekabiri: “Andrea per noi è un ruandese a tutti gli effetti, lo abbiamo soprannominato ‘Ingabo’ che è un tipico nome ruandese che significa ‘guerriero’ ma quando canta ha un’espressione serena e fiera, ci ha fatto sognare. E’ stata una giornata bellissima fatta di sorrisi, voci, danze, amicizia e pace”.